Tutto il Sole di Oggi

  

di e con Claudia Rossi Valli/Natiscalzi DT

voce narrante Miryam Chilà

testi originali Claudia Rossi Valli

con il sostegno di Scenario Pubblico/CZD, Teatro Due Mondi Faenza, Atelier Coreografico RE

 

Tutto il Sole di Oggi è un titolo di buon auspicio. Raccoglie il bello della giornata e lo trasforma in luce.

 

Tutto il Sole di Oggi parte da un'esperienza vera: dal reparto di psichiatria, che sembra un luogo di lacrime, farmaci e lunghissima noia, popolato di pazienti forzati a non fare nulla.

 

Ma il TSO si rivela essere anche un tempo per stare, per pensare. Uno spazio-tempo sospeso dove depositare, disperarsi, chiacchierare anche, ridere insieme, innamorarsi persino.

Soprattutto, un giardino per incontrare persone, tutte diverse, tutte meravigliosamente forti-fragili.

E' da queste persone che prende vita Tutto il Sole di Oggi.

 

Trasformato il palcoscenico in un grande carillon, uno dopo l’altro i personaggi di questa storia, ritenuti dai “sani”, tutti instabili e bisognosi di un periodo di Trattamento Sanitario Obbligatorio, danno voce alla propria avventura, alla propria atmosfera, danzando ognuno sulla propria musica. Così incontriamo i sorrisi di Renata, le lettere di Beppe, i passi di Roberto. Lo spettacolo è scandito dai pensieri dei degenti, che ispirano la danza. Nel creare i testi, la coreografa ha rielaborato le parole dei pazienti ascoltate durante il ricovero.

 

Disturbo ossessivo compulsivo, comportamento bipolare, depressione, personalità borderline; le parole che nel pensiero comune sembrano indicare malattie, diventano qui abiti colorati da indossare senza vergogna o paura: sostenuta da un panorama sonoro che spazia dai cantautori italiani, allo Stabat Mater di Pergolesi, fino al pop internazionale, la danzatrice anima una giostra di percezioni emotive che sfocia in una danza liberatoria e catartica, senza barriera alcuna, dedicata a chi è stato, o sarà, ricoverato, a chi sa a memoria i nomi degli psicofarmaci, ma anche a sé stessa e a tutti quanti, tutti meravigliosamente forti-fragili, con un unico potente grido: “Freedom! Libertà!”.

 

“Roberto lo sa già, che dovrà stare qui più tempo di me.

 

Quando vai, io ti aspetto - mi assicura.

 

E intanto vivo.

 

Ma da lunedì conterò i giorni che separano le nostre figure.

 

Da lunedì ti aspetterò...

 

...e intanto vivo”